BIENVENIDOS

La Empresa Socci es una pequeña empresa vinícola localizada en Castelplanio, en la parte interna de la región Marche.

Una cepa de hace cuarenta años, que se extiende por la colina de Monte Deserto,  a una altitud de 350 metros sobre el nivel del mar.

La voluntad de una familia de seguir con la tradición que, está conectada inevitablemente con la innovación.

Todo esto se hace con una gran pasión hacia el mundo del vino y todo lo que lo rodea.

Socci, sentirsi in famiglia col Verdicchio

Tra le cose che mi spingono a scrivere c’è principalmente la voglia di raccontare il vino e quando se ne ha l’occasione di spingersi oltre, scoprendo cosa e chi c’è dietro, perché quello che ti trasmette una bottiglia acquista ancora più valore quando si lega a persone vere, persone con le quali ci si è confrontati, persone che hanno magari aperto la porta della loro cantina e una finestra sulle loro vite per svelare la passione che li muove. Questo è un caso eclatante,  che mi piace condividere, ma che so resterà anche profondamente mio, in quanto non potrete sentire la brezza che stemperava un’assolata mattina di agosto in cima a Monte Deserto, al fianco delle vigne di Verdicchio, seduti amabilmente a discorrere, ridere e degustare insieme alla famiglia Socci.

Pierluigi ci accoglie all’ingresso della stradina, poco sopra il centro abitato di Castelplanio, raggiunta solo grazie alle sue preziose indicazioni, e al suo sorriso si aggiunge quello di Marika, sua figlia, che ci saluta subito con tutto il suo spontaneo calore. Un accoglienza che fa subito sentire a casa, come trovarsi da vecchi amici, con la differenza che a ben pensarci è solo la seconda volta che ci incontriamo. Ci spostiamo all’ombra dei gelsi, della corte del casolare che è anche sede della cantina, iniziando a scoprire qulacosa di più sul lavoro di Pierluigi, che quest’anno ha scoperto una vecchia falce fienaria, e ha ben pensato di provarla in vigna per diserbare dalle infestanti. Un lavoro piuttosto gravoso da effettuare su 3,5 ha, Pierluigi ammette la difficoltà, complice la necessità di affinare la tecnica, ma è evidente nel suo sguardo il fascino per il lavoro antico suscitato dalla falce e dal suo dolce “sssuish” mentre passa e miete erba da sotto i filari.

Facciamo due passi in vigna, notando qualche foglia colpita da peronospora, insieme all’oidio tra i mali più sentiti in questa annata così piovosa. Ma Socci non si lamenta troppo, tutto sommato graziato dalle grandinate e attento a trattare nei momenti giusti. Il terreno a Monte Deserto è un medio impasto, argilloso calcareo, dove il Verdicchio riesce a tirare fuori sostanza e profumi, mantenendo rese piuttosto limitate. Altra peculiarità dei vigneti è l’ottima esposizione al sole, in una condizione ben ventilata, di cui godiamo proprio mentre osserviamo i grappoli in vigna.

Ulteriore frescura la troviamo in cantina, dove scendiamo a scoprire il lato tecnico delle lavorazioni post vendemmia. Dopo diraspatura e pressatura soffice il mosto va in tini di vetroresina, cui si affiancano nuovi tank in acciaio, tutti termoregolati per evitare ossidazioni indesiderate e preservare l’integrità dei profumi. Ideale per mantenere la pulizia anche la pompa per la chiarifica, che oermette rapidamente di sfecciare il mosto nei serbatoi con un rapido passaggio e l’ausilio di gelatine alimentari, che trattengono le parti proteiche indesiderate.

Torniamo all’aria aperta, davvero piacevole su questo colle, e ci raggiunge anche la signora Socci, che si aggrega a noi, mentre Marika ci stappa il vino a lei dedicato, il Marika 2011, annata precedente a quella ora in commercio. Niente cavatappi grazie all’elegante tappo in vetro. Questo Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore si presenta di un bel colore oro che nell’ambiente esterno racoglie e riflette i colori del verde circostante, vivido di luce. Al naso si apre come una mattina tersa e assolata, i frutti sono agrumi maturi di pera kaiser e mandarancio, poi c’è l’anice, i fiori bianchi di tiglio e una scia fresca e balsamica quasi mentolata a rinfrescare come brezza di mare, di cui si trascina il ricordo di sale. Sentore che torna al palato, dove il sapore è ricco e coniuga freschezza, salinità, calore e morbidezze in un perfetto equilibrio, che perdura a lungo con finissimo ricordo ammandorlato e infiniti rimbalzi saporiferi tra fiori e frutti. Un vino che conquista e che sposa perfettamente le caratteristiche del vitigno e quelle di Marika, ragazza dal sorriso generoso e solare, come il suo Verdicchio.

Pierluigi non finisce di stupirci e ci presenta anche un’anteprima, che dovremo attendere ancora nove mesi per vederne l’uscita. È un metodo classico sempre a base verdicchio, figlio della vendemmia 2011, con raccolta leggermente anticipata, con vinificazione come per gli altri vini aziendali e a maggio il tirage con mosto concentrato (sempre da Verdicchio) e lieviti, per iniziare il periodo di presa di spuma e affinamento in bottiglia per un totale previsto minimo di 24 mesi, di cui ad oggi trascorsi 15. Divertente e scenografica la fase di degorgement, per la quale Marika prende in giro il padre in irresistibili siparietti, ma lui con grande classe riesce a dare il meglio di sè con una manovra quasi da manuale, che lascia in una bacinella di acqua fresca le fecce e una parte dello spumante, che poi giunge spumeggiajte nei nostri calici. La sua bollicina è ancora giovane ed esuberante, ma già di bella persistenza. Sorprende al naso con grande riconoscibilità del vitigno, in particolare con ricordi che lo accomunano al Marika da poco degustato, cui si aggiungono fini ricordi di pane fresco e mandorla dolce. Fresco e piacevole, scorre bene come le bellissime chiacchiere con questa accogliente famiglia. Un’anteprima che convince, anche se ancora in fase embrionale, ma le premesse sembrano più che valide. Non resta che attendere pazienti.

Lasciamo Monte Deserto con l’auto carica di vini, un sorriso stampato sul volto, e nei ricordi una mattinata speciale regalataci da questa famiglia davvero unica.
PS: per chi è curioso degli altri ottimi vini di Socci, ovvero il Martina e il Deserto, ne trovate qualche idea su un precedente articolo, figlio del primo incontro con questa bella realtà.

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